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Basilica dei Santi Felice e Fortunato
Storia
La basilica fu costruita su un’area precedentemente destinata ad una necropoli pagana e deve il suo nome ai due santi le cui reliquie sono custodite al suo interno.
Verso la fine del IV secolo la pianta dell'edificio, inizialmente rettangolare semplice, venne raddoppiata e divisa in tre navate. Tale divisione si può già notare dall’esterno, poiché sulla facciata vi sono tre lesene che seguono la ripartizione interna.
Nel V secolo fu costruito un battistero poligonale al fine di conservare le reliquie di altri martiri.
Vista della navata centrale della basilica
La basilica venne distrutta in buona parte durante l’invasione degli Ungari (925) e venne ricostruita solo verso la fine del X secolo per volere del vescovo Rodolfo e con il contributo dell’imperatore Ottone II. Accanto alla basilica fu edificato anche un campanile; nel 983 la chiesa fu ufficialmente consegnata all’ordine dei Benedettini. I monaci si incaricarono della ricostruzione della chiesa e del campanile (parzialmente distrutti in seguito al terremoto del 1117), edificarono un nuovo battistero e modificarono l’abside mutandone la forma da rettangolare a semicircolare. In seguito venne anche aggiunto il rosone e sopra ad esso una sequenza di archetti ciechi e una croce bizantina.
Il campanile
Il campanile della Basilica dei Santi Felice e Fortunato, costruito nel X secolo, è alto 55 m e, per il cedimento del terreno su cui è edificato, è inclinato di 70 cm dall’asse verticale. Rimase parzialmente distrutto in seguito al terremoto del 1117. Nel 1160 fu ricostruito fino alla cella campanaria, mentre il tiburio e l'arcata scaligera poggiante su degli archetti sporgenti risale alla metà del 1400. L'importanza di questa costruzione è tale da considerare il meridiano della città passante per il campanile stesso.