Noi, priore Maior di Pisa ci scusiamo anzitutto per il grande ritardo nella risposta all'Imperatore, ma pressanti questioni interne ci hanno distolto dalla gestione degli affari esterni del regno.
(traduzione: ho lavorato come un mulo in questo periodo non ce la facevo proprio a dedicarmi alla diplomazia)
All'imperatore ricordiamo solo che è molto singolare ergersi a difensore della moralità e a giudice di affari non direttamente coinvolgenti il suo regno, dopo che anche lui aveva in precedenza praticato simili "disdicevoli pratiche".
O forse spiare come già fatto alcuni anni addietro il sovrano Ungherese è cosa buona e giusta?
Lasciate che i nostri rapporti continuino ad essere buoni e cordiali come sono stati finora. Vi ricordiamo che siamo stati noi a intervenire in vostra difesa in seguito all'attacco veneziano. e sempre noi abbiamo garantito la salvaguardia della vostra persona mentre vi recavate a Roma per l'incoronazione, convincendo alcuni inquisitori troppo zelanti a dedicarsi ad altri eretici.
Arantal Elenna, 26/05/2013 16:11:
Noi, Imperatori di tutti i Romani e Re di Germania, Rettori dell'Orbe e Difensori della Fede,
avendo osservato e letto della crisi tra il Re d'Aragona e la città di Pisa, ritenendo l'ordine e la pace la massima tra le virtù possibili, a cui ogni cristiano, ogni romano dovrebbe ambire e ritenendo che è da una singola crepa ignorata che comincia la distruzione della più solida delle fortezze, stabiliamo così:
- Il risarcimento richiesto dal Nobile Re d'Aragona è sacrosanto e corretto. Inviare spie in territorio altrui è un atto grave e disdicevole, interpretabile quasi come un atto di ostilità che merita soddisfazione.
- Il Re d'Aragona non deve giustificare in alcun modo la presenza di truppe all'interno dei suoi confini, è onere legato alla sua dignità difendere, pattugliare e controllare i territori che la Divina Provvidenza gli ha assegnato quale Sovrano. Un ritiro delle truppe dai confini, sebbene auspicabile e segno di buona volontà da parte del detto Regnante, non è in nessun modo richiedibile ed è oltremodo offensivo che il Priore di Pisa lo faccia, vista la disparità di condizione esistente.
- Il Regno di Germania ed i territori dell'Impero sosterranno attivamente la richiesta di risarcimento del Re d'Aragona, nei modi e nelle forme che si riterranno opportune.
Ricordiamo inoltre che la città di Pisa, libera per grazioso privilegio, fa parte dei territori del Regno di Italia e quindi dell'Impero dei Romani e soggetta alla nostra autorità ultima. Non è nostra intenzione revocare antichi privilegi consolidati dalla tradizione, ma ricondurre il Priore di Pisa a più miti consigli.
Così è stabilito e deciso e comunicato.