HS BC 6.3: VIVERE EST MILITARE....TOPIC DELLA DIPLOMAZIA

Federico I detto il Barbarossa è morto, così come suo figlio, il principe Corrado. Caduti combattendo con onore alle mura di Verona, città assediata dai veneziani, che solo attendevano il momento propizio per poter allargare i propri confini, mirando una città soggetta al Sacro Romano Impero dall'VIII secolo, e mai nella Storia veneziana.

Noi, che calammo in Italia con la sola intenzione di riprendere quanto nostro di diritto, quelle Verona e Milano ribellatesi all'autorità legittima e voluta da Dio, ci troviamo ora a dover fronteggiare un vile attacco alle spalle da chi nemmeno una voce è riuscito a portare al suo coro anti-imperiale in terra italica.

Noi, che siamo nominati nuovo Imperatore, riceveremo la corona direttamente dal pontefice, come sempre avvenuto, ed ascoltiamo le parole preoccupate dei sovrani di Polonia, Ungheria ed Aragona, tanto da promettere clemenza nel caso in cui, come auspichiamo, il nuovo Doge che erediterà Venezia dalle mani scellerate del defunto Marino Morosini-Michiel deciderà di accettare quanto segue: il ritiro immediato delle truppe dal Veneto, quindi la cessazione dell'assedio di Verona e la cessione di ogni forte controllato in tale terra; il pagamento di un tributo di 2000 bisanti, pagabili in massimo 4 stagioni, come parziale risarcimento per le perdite sul campo.

Noi ci impegniamo in caso di accettazione a garantire una pace di durata pari a cinque anni, che riterremo infranta qualora un'armata veneziana mettesse piede su suolo imperiale o se Venezia ammasserà dieci o più divisioni sul confine col Veneto.
Riteniamo tale proposta assai generosa, considerando quanto nobile sangue è stato versato e di quale folle gesto si è macchiato il Doge.
Speriamo sia chiaro lo spirito desideroso di conciliazione e fratellanza, così come chiesto a gran voce dal Pontefice e dai regnanti dell'Europa tutta.

Kaiser Corrado Wittelsbach, Imperatore di tutti i Romani e Re di Germania